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I tagli mai fatti: ogni giorno una società pubblica in più

I tagli mai fatti: ogni giorno una società pubblica in più

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A cura di @Lowresolution.

Secondo uno studio Ires-Cgil citato da Repubblica, le società a partecipazione pubblica sono quasi 9mila, 5mila nate solo tra il 2000 e il 2014. Attraverso questo meccanismo, favorito dalla famosa riforma del titolo V della Costituzione del centrosinistra e pagato con i soldi dei contribuenti, gli enti locali assumono e creano poltronifici clientelari, beffando leggi e concorsi. Questa volta il record va alla Val d’Aosta con una partecipata ogni 1.929 cittadini, seguita dal Trentino. E una su 5 è inattiva, molte sono sempre state in perdita.

Questo sistema ha consentito di dare una poltrona a politici trombati o in pensione, onorare impegni elettorali, garantire segretaria e auto di servizio agli amici. Qualche anno fa la Corte dei conti ha stimato in 38 mila il numero delle figure apicali in quelle società. Talvolta in proporzione perfino superiore a quello degli stessi dipendenti. Questo spiega perché risultano inattive ben 1.663 delle 8.893 società partecipate. Il 18,7 per cento di scatole vuote. Con vette in Molise (31 per cento), Calabria (38 per cento) e Sicilia, dove si supera il 40 per cento. Persino in Trentino Alto-Adige è inattiva una su dieci.

Per non parlare di quante, pur apparendo formalmente attive, non hanno neppure un dipendente. Sono 1.214 di cui, precisa il documento, 1.136 partecipate esclusivamente dagli enti locali, con una concentrazione nelle Regioni a guida leghista, quali Veneto (106) e Lombardia (136), ma anche in quelle considerate tradizionalmente rosse come Toscana (114) ed Emilia Romagna (122). Ce ne sono poi 274 con più amministratori che dipendenti, 234 che nei quattro anni compresi fra il 2011 me il 2014 hanno chiuso i conti in perdita e 1.369 che hanno un fatturato inferiore a 500 milioni.

Le partecipate sono da tempo nel mirino di varie “Spending Review”: nel suo rapporto presentato all’inizio del 2014, Carlo Cottarelli aveva stimato in 2 miliardi l’anno i possibili risparmi derivanti dal disboscamento di tale giungla. Auspicando una strage: il numero delle partecipate si sarebbe dovuto ridurre a non più di mille. Anche la riforma Madia, bloccata dalla Corte Costituzionale, aveva simili obiettivi. Ma anche quando si riesce a liquidarne qualcuna, la liquidazione dura anni con spese enormi per i contribuenti.


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