A cura di @Martopix.
Jordan Peterson, “rockstar accademica”, è diventato celebre per le sue lezioni online e il suo libro 12 Rules for Life: An Antidote to Chaos (qui recensito dal Guardian). Ma soprattutto per le sue opinioni estremamente controcorrente rispetto allo stereotipo dei professori universitari nordamericani, spesso considerati di sinistra, progressisti, politically correct.
Dopo un’intervista con Cathy Newman, il suo caso è diventato ancora più celebre e ancora più controverso:
“The idea that women were oppressed throughout history is an appalling theory.” Islamophobia is “a word created by fascists and used by cowards to manipulate morons”. White privilege is “a Marxist lie”. Believing that gender identity is subjective is “as bad as claiming that the world is flat”.
Idee che hanno sollevato un vespaio, ma piacciono alla “alt-right”, anche moderata, ma non solo: anche a chi non ha il coraggio di esprimere la propria opinione per paura di essere additato come bigotto, razzista, omofobo.
La controversia è riassunta da questo articolo del Guardian — da prendersi comunque come solo uno dei possibili punti di vista.
Immagine da Wikimedia.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.