A cura di @dissing.
Un articolo di The Post Internazionale spiega che il giro di vite governativo sul sistema di accoglienza di migranti, rifugiati e richiedenti asilo imposto dal Decreto Sicurezza ha già prodotto di sicuro dei vincitori: il gruppo privato elvetico ORS, la norvegese Hero e la tedesca Homecare.
Il contesto legale plasmato da Matteo Salvini, infatti, non potrebbe essere per loro più favorevole. Il drastico ridimensionamento del sistema Sprar in favore dei CAS, gestiti dai privati, rappresenterebbe un’occasione troppo ghiotta, con grandi centri di massa, improntati al risparmio (su cui si può leggere un’audizione dell’ANCI alla camera) e orientati al profitto.
La ORS in particolare è una società, controllata dal private equity londinese Equistone Partners, che da anni gestisce decine di centri per migranti in Svizzera, Austria e Germania e che dal il 22 agosto scorso ha annunciato ufficialmente il suo arrivo in Italia.
La società è controllata da investitori londinesi (il private equity Equistone Partners, legato alla banca Barclays), ha forti legami con il mondo politico svizzero e austriaco (tra i suoi consiglieri ci sono ex ministri di entrambi i paesi), ma alle sue spalle ci sono anche investitori istituzionali statunitensi e un’agenzia governativa dell’Arabia Saudita. Nel 2015, inoltre, la holding è stata coinvolta in polemiche sulla pessima gestione del centro rifugiati di Traiskirchen, in Austria. È la prima grande società dell’accoglienza del nord europa che ha aperto un ramo in Italia.
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