Su suggerimento di @Coco B. Ware e @reislaufer
Il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato uno studio che – pur sottolineando come “la crescita del libero commercio abbia consentito l’uscita dalla povertà milioni di persone e che la privatizzazione di imprese statali ha portato a migliori servizi ad un costo inferiore” – mette in discussione due punti della classica agenda neoliberista: la libera circolazione di capitali e lo stato leggero.
In particolare rileva come “invece di creare crescita alcune politiche neoliberiste abbiano aumentato le disuguaglianze, che a loro volta mettono a rischio una crescita stabile”. Ne parlano Jordan Weissmann su Slate, Claudia Vittori su Etica Economia e Jon Stone su The Indipendent.
Immagine da Wikipedia Commons
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