Su suggerimento di @Mambombuti.
Strade, ferrovie, oleodotti e impianti portuali formano una rete di corridoi di sviluppo già ultimati o in costruzione destinati a innescare un processo di crescita dell’agricoltura e dell’industria mineraria nell’Africa sub-sahariana.
Ma come fare per conciliare le impellenti necessità economiche della popolazione africana, in costante aumento secondo le statistiche, con la tutela dell’ambiente?
È questa la domanda che si sono posti William Laurance e colleghi che, in un articolo apparso su Current Biology, hanno sottolineato l’importanza di una programmazione seria e di una gestione rigorosa dei progetti futuri, in modo da mitigare i potenziali effetti negativi che queste innovazioni potrebbero generare sugli insediamenti umani e sugli habitat naturali.
Immagine da flickr.
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