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Il Giappone non è un paese xenofobo

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Noah Smith commenta la presunta xenofobia del Paese del Sol Levante.

La riflessione parte da un’uscita del Presidente Joe Biden durante un evento di raccolta fondi. Rivolgendosi ad una persona, Biden ha detto:

Sa, uno dei motivi per cui la nostra economia sta crescendo è grazie a lei e a molti altri. Perché? Perché accogliamo gli immigrati. Guardiamo a- la ragione- guardate, pensateci un seconto: perché la Cina è in una fase di stallo economico così grave? Perché il Giappone ha problemi? Perché la Russia anche? E perché l’India? Perché sono xenofobi. Non vogliono gli immigrati.

Il commento ha suscitato critiche sia per la mancanza di tatto diplomatico, ma Smith contesta anche la sostanza. Le statistiche riprese da Noah mostrano un cambiamento nelle politiche di immigrazione del paese negli ultimi decenni, con un aumento significativo degli immigrati e una opinione pubblica favorevole all’aumento di immigrati.

So che molte persone non si lasceranno convincere da questo post. Gli stereotipi sono cose care, amate, e l’impulso a spiegare il mondo attraverso l’essenzialismo culturale è forte e radicato in noi. C’è un certo segmento della popolazione che crederà sempre che i giapponesi siano ancora un gruppo di samurai del XVIII secolo, che contemplano i fiori di ciliegio mentre lucidano le loro spade. Le vecchie credenze sopravvivono perché ci danno conforto: sono facili scorciatoie per avere la sensazione di aver dato un senso a un mondo complesso e in rapida evoluzione.

 


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