Il Gibet di Monfaucon, costruito alle porte di Parigi nel Duecento, è stato uno dei più famosi e impressionanti patiboli d’Europa. Il sito zweilawyer.com lo descrive e ne racconta la storia.
La parola gibet può essere forca o patibolo. In linea di massima, è bene darle un significato il più ampio possibile e ricomprendervi qualsiasi struttura preposta all’esposizione dei cadaveri dei condannati. La tipologia più famosa in Italia, anche grazie ai falsi contenuti nei molti musei della tortura sparsi sul nostro territorio, è quella della gabbia sospesa.
Il Gibet di Montfaucon, che prende il nome dalla collina omonima poco fuori Parigi, ha più o meno la forma di parallelepipedo alto sei metri, lungo dodici e largo altrettanto. Quasi sicuramente ha una base e sedici colonne in muratura e una struttura costituita da pali di legno (…). Le sedici colonne richiamano probabilmente i sedici distretti di Parigi nel XIV secolo e consentono la creazione di grandi spettacoli di morte. Una scenografia, diremmo oggi, che in quel momento non ha eguali in Europa.
La figura della forca ha ispirato anche il mondo della musica, con il classico esempio della celebre Gibet di Maurice Ravel, qui interpretata da Arturo Benedetti Michelangeli
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