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Il latte di cammelle e dromedarie potrebbe tornare utile

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È nutriente e potrebbe essere adatto a un mondo più caldo e arido, motivo per cui stanno aumentando gli allevamenti intensivi, con qualche preoccupazione
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Fonte: il Post


Su segnalazione di @Kenmare

Un articolo, scritto da Ariell Ahearn e Dawn Chatty e pubblicato su The Conversation, esplora l’evoluzione del settore del latte di dromedario o cammello e le implicazioni di questa trasformazione. 

L’articolo analizza l’evoluzione dell’allevamento di questi animali e la loro importanza nell’adattamento al cambiamento climatico, ma sottolinea anche le sfide legate all’industrializzazione di questa pratica e alla preservazione delle conoscenze tradizionali.

Questi animali potrebbero essere i prossimi “bovini”. Mentre un tempo pascolavano e brucavano liberamente, ora sempre più spesso vengono rinchiusi in enormi fattorie lattiero-casearie del Medio Oriente, dove migliaia di capi vengono munti meccanicamente.

In the United Arab Emirates (UAE) and Saudi Arabia, camel dairy farms have been set up with thousands of camels – the largest, in the UAE, has more than 10,000 – including fattening units for male camels to be sold off for meat. More are being built, and in early 2024, the Saudi sovereign wealth fund announced further investment.

Hanno sviluppato adattamenti per sopravvivere alle giornate molto calde e alle gelide notti del deserto e possono sopravvivere per giorni con poca acqua o cibo. Queste caratteristiche li rendono particolarmente resistenti ai cambiamenti climatici e li pongono come attori chiave nell’adattamento della produzione alimentare al mutare del clima, soprattutto nelle aree desertiche e altre zone aride.

Proprio queste stesse caratteristiche sono sempre più attraenti per l’allevamento intensivo. Sta infatti emergendo un allevamento a livello industriale. Gli autori dell’articolo, che hanno lavorato a lungo con pastori nomadi in Arabia e Asia centrale, temono che questa transizione all’allevamento intensivo non solo danneggerà l’ambiente, ma comporterà anche la perdita di conoscenze tradizionali e del patrimonio culturale immateriale legato a questi animali. Sarebbe un peccato, secondo gli autori, se queste “navi del deserto” finissero come bestiame confinato in piccoli recinti.

International camel herder participants who gathered at one recent workshop in Rajasthan, India, released a statement saying they reject the “extractive model of animal production that was first superimposed on many camelid countries in colonial times”. They are wary of adopting a model for industrialised camel keeping that is “dependent on fossil fuels, chemical inputs and imported feed”. Humans have worked with camels throughout history. Camels enabled long-distance trade, served in armies, carried military equipment, sustained family livelihoods, and contributed to early industrialisation. Today they are the face of many tourist brochures.

L’articolo evidenzia anche la crescente domanda di questo tipo di latte come alternativa al latte di mucca, pecora e capra. Ricco di vitamina C quando fresco, ha un basso contenuto di grassi. Viene consumato fresco nel deserto del Gobi in Mongolia e nelle zone desertiche dell’Oman, sia come bevanda fermentata che come formaggio essiccato per poterlo conservare. La sua nuova commercialità si basa sul suo sapore delicato, bassi livelli di lattosio e il suo profilo nutrizionale.


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