Su gradita segnalazione di GiMa proponiamo oggi da uno dei nostri blog preferiti, Didatticarte, l’articolo di presentazione dell’ultimo libro di Emanuela Pulvirenti “Il mondo alla finestra, la storia dell’arte raccontata dalla cornice di una finestra”, uscito per i tipi di Bur Rizzoli.
“Ho iniziato a collezionare immagini di finestre nei dipinti tanti anni fa. Mi incuriosivano soprattutto le vedute incorniciate dalle ante di una finestra aperta, come un quadro nel quadro. All’inizio non credevo che ne avrei trovate molte, mi sembrava un soggetto piuttosto marginale. Poi, dopo le finestre sul paesaggio, ho trovato decine di finestre dietro scene sacre, finestre accanto alla vita quotidiana, finestre cieche, finestre che riempiono di luce una stanza, finestre circondate da oggetti o completamente spoglie, finestre leziose o silenziose.”
Il libro affronta un tema simbolico: le finestre infatti hanno nei dipinti un duplice ruolo, visto che separano mondi diversi e nello stesso tempo aprono nuovi scenari.
Quello delle finestre nei dipinti è un tema solo apparentemente minore. La finestra, che sia protagonista o sfondo, è molto di più che la rappresentazione di un’apertura. È un elemento che separa due mondi: ce n’è uno esterno fatto di paesaggi naturali o urbani, di aria, di luce, di sole, di nuvole, di vento, di tepore; e uno interno fatto di persone, di piccoli rituali, di arredi, tende, pavimenti e pareti.
Allo stesso tempo unisce quei due universi, travasandoli l’uno nell’altro in modo fluido. La finestra, dunque, è il punto di incontro tra lo spazio umano e la realtà esterna, tra cultura e natura, tra la misura e l’infinito.
Grandi artisti e pittori minori venngono raccontati attraverso le loro finestre, presentate in ordine cronologico.
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