Il re saudita Abdullah è morto.
Su suggerimento di @Enrico Piazza e @Dr.Bashir riportiamo due articoli con un taglio molto diverso ma che guardano entrambi con preoccupazione a questo evento.
Nel primo, il sito Israel Homeland Security descrive la situazione politica dell’Arabia Saudita e come una legge di successione poco chiara renda instabile il regno: secondo la legge infatti il trono spetta ai figli di Ibn Saud, fondatore del moderno regno saudita, e questo ha funzionato perfettamente finora, ma ormai sono tutti molto anziani e non è così scontato il passaggio del potere ai nipoti. Tutto questo in un momento difficile, con il basso prezzo del petrolio che erode le riserve finanziarie del regno.
Il secondo invece dà alla vicenda un punto di vista religioso ed escatologico: Rohollah Faghihi scrive su “Al Monitor “ che alcuni teologi sciiti della città santa di Qom ( Iran ) intravedono nella fragile salute del re saudita Abdullah, l’inizio della fine del regno e un possibile ritorno del “Mahdi, l’Imam nascosto” che dovrebbe ritornare accanto a Gesù alcuni anni prima del giorno del giudizio.
Secondo questa interpretazione, l’attuale re saudita sarebbe stato il medesimo Abdullah che precede il ritorno dell’ Imam nascosto.
Secondo gli hadith sciiti contenuti nel Bihar al Anwar, il re saudita é appunto “Abdullah che viene dall’ Hijaz ( Arabia occidentale )” la cui morte porterà alla fine del regno preceduta da una breve guerra di successione. Inoltre il ritorno del Mahdi coinciderebbe con l’apparizione di “uomini falsi” che sventolano “bandiere nere” (ovviamente il paragone ad Al Qaeda e ISIS qui è alquanto facile).
Immagine raffigurante Qom tratta da Flickr
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