Su suggerimento di @MostroDeiBiscotti
Su Strade, Vincenzo Pacillo traccia un parallelo tra i Drughi dell’Arancia Meccanica di Burgess e i protagonisti degli ultimi episodi di terrorismo.
Essi non vogliono nessuna rivoluzione se non il sovvertimento del principio basilare del rispetto per la dignità e la sicurezza dell’altro, vogliono vedere la sofferenza, la morte, l’annientamento per un puro gusto di compiacimento distruttivo. […]
La religione, per questi nuovi Drughi, è esattamente ciò che Beethoven è per Alex: un sottofondo, una carica emotiva che nasce dalla libera ed anarchica reinterpretazione del testo sacro in chiave nichilista.
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