Su suggerimento di @Charlie76.

 

La giuria internazionale del premio “International Highrise Award”, promosso dal Museo di Architettura di Francoforte, che ogni due anni premia l’edificio alto più bello e innovativo del mondo, ha scelto come vincitore dell’edizione 2014 il Bosco Verticale di Boeri Studio, realizzato da Hines Italia in Porta Nuova a Milano.
Questo progetto riprende idee già sviluppate in altri luoghi, ad esempio 25 Verde, un complesso di appartamenti progettato e realizzato a Torino dall’architetto Luciano Pia: l’idea è che le persone e la natura possono convivere al meglio anche in un paesaggio urbano. La struttura è un mix di 5 piani di alberi rigogliosi e travi in acciaio, che permettono ai cittadini di sentirsi un po’ come scoiattoli. Gli appartamenti sembrano tane scavate in un unico, gigantesco, albero.

Ma i dubbi che sorgono sono relativi alla sostenibilità di questo progetto probabilmente realizzato più come status symbol dei fortunati proprietari che per un esperimento di sostenibilità ambientale, come le stesse parole di Boeri lasciano trasparire:

“Com’è il sistema di irrigazione e la gestione del grattacielo per far sopravvivere le piante?
Nello studio micro meteorologico il calcolo dei fabbisogni di irrigazione è stato eseguito esaminando le caratteristiche climatiche ed è stato diversificato in base all’esposizione delle facciate e alla distribuzione della vegetazione ai diversi piani. la gestione delle vasche che ospitano le piante è condominiale, così come lo sono la manutenzione e la sostituzione di tutto il materiale vegetale e il numero di piante stabilito per ciascuna vasca.”

Abbiamo quindi a che fare con un “oggetto” molto costoso per l’acquisto e per la sua manutenzione e dove le piante sono trattate alla stregua di “arredi” e quindi da sostituire in caso di bisogno. Davvero l’architettura attuale è solo tesa alla spettacolarizzazione, senza sufficiente cura per la sostenibilità dei costi, dei materiali e delle manutenzioni?

 

Immagine tratta da WIkimedia commons