Su suggerimento di @Elena e @Space Tractor.
Per quanto si pensi che le start up siano più che altro “tech” o comunque legate alle tecnologie social ed internet, un articolo di Quartz ci dà invece un’altra visione: quella di una possibile “biotech bubble”. Una questione molto più complessa (e “seria”, visto che si parla di salute) legata alla difficoltà di trovare nuove sostanze sfruttabili per fini farmacologici. Quando poi si hanno nuovi farmaci (come nel caso dei biologici) questi hanno dei costi estremamente elevati:
Moreover, if companies try to research a broad portfolio of potential drugs—which might seem like a prudent way to ensure a few successes—they risk ending up with spiraling costs and low returns, according to a recent report from Deloitte (pdf, p.4). The internal rate of return on research and development (R&D) has fallen over the past few years, according to Deloitte’s analysis, which covers the 12 biggest R&D spenders (see chart below). On some other measures, R&D productivity has been declining for more than a decade.
Immagine da Wikimedia Commons
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