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La disfatta dello speaker della camera dei rappresentanti è la rivoluzione MAGA che divora i suoi figli

La disfatta dello speaker della camera dei rappresentanti è la rivoluzione MAGA che divora i suoi figli

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Jan-Werner Müller, già autore di What is populism, scrive un editoriale sul Guardian a proposito della (non) elezione dello speaker della camera dei rappresentanti prima della sua conclusione.

Nell’articolo l’autore parte dalla sua idea che il populismo corrisponda all’idea di non riconoscere i propri avversari come tali, ma come nemici del popolo, per confrontare questa idea col comportamento tenuto dalla fazione trumpiana del partito repubblicano.

La fazione ha usato il suo potere per ottenere concessioni, e questo è del tutto legittimo, secondo l’autore, come dibattito all’interno di un partito per raggiungere conclusioni condivisibili. Ma l’interpretazione che ne offre non è questa:

… their political performance art is really about a refusal to accept a loss – the very core of the Trumpist playbook. This is not what democracy looks like; this is what acting out a belief in minority rule looks like.

Secondo l’autore, il rischio che questo atteggiamento corre è che in un tira e molla tra le differenti posizioni chi può “vincere” è la fazione che può resistere più a lungo sulle sue posizioni senza scendere a compromessi con l’altra.

What’s more, democracy inside parties gets partisans used to the idea that the other side could possibly be right – a stance crucial for democracy, in which opponents must be treated as legitimate adversaries, not as existential enemies.


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