Strega in Biblioteca recensisce Love song for a vampire, un libro di Gabriella Giliberti, critica cinematografica e content creator divulgativa di cinematografia e cultura pop, al suo esordio come autrice. Il saggio tratta della figura del vampiro nella cultura cinematografica dalle origini ai giorni nostri.
Love Song for a Vampire, uscito il 31 Ottobre 2023 per la casa editrice Bakemono Lab, descrive la figura del vampiro nella storia del cinema, cercando di mettere a fuoco come questa figura folkloristica sia stata usata per parlare dei mali e delle problematiche della società, nella sua evoluzione da simbolo del male supremo a specchio di un’umanità ben più terribile e mostruosa del succhiasangue notturno.
Gabriella Giliberti nel suo saggio Love Song for a Vampire ripercorre più di cento anni di storia del cinema attraverso il personaggio del vampiro che è stato ed è ancora protagonista di quasi tutte le ere cinematografiche più importanti. La nascita della creatura vampirica, come ben spiega anche Giliberti, non coincide con l’invenzione del cinematografo, ma il fascino per questo nobile non-morto risale a molti anni prima: gli anni della letteratura gotica primordiale e ancora prima era un personaggio tipico delle leggende popolari che si cantavano di villaggio in villaggio. Il vampiro era la personificazione del male, il diavolo che si aggirava tra la gente e succhiava il sangue delle sue vittime. Il vampiro in ogni sua era e rappresentazione è una creatura senza pudore e vergogna, che ostenta i suoi canini insanguinati e vogliosi di altro sangue.
Gabriella Giliberti racconta nella prima parte del suo saggio delle origini del vampiro nelle leggende prima e in letteratura poi, per concentrarsi poi sulla rappresentazione del vampiro nel cinema.
Il suo ingresso in letteratura è una chiara presa di posizione politica: il nobile arrogante e violento, orgoglioso e velenoso si scontrava con il mostro di Frankestain, uno spaventoso proletario che cerca la sua rivalsa. Il vampiro è un conte, un nobile volto pallido che vive lontano dalla povertà e dalla plebe, si lascia circondare solo da ricchezze ammalianti che seduce tra le lenzuola sporche di sangue della vittima precedente. Conosciamo così Lamia, creatura demoniaca per antonomasia e poi i vampiri vittoriani, quelli che resteranno per lungo tempo i preferiti di autori e registi, basti pensare a Intervista col vampiro.
Nonostante la mole e la conformazione saggistica, il libro d’esordio di Gabriella Giliberti non stanca mai, anzi il suo stile di scrittura fresco e pop permette di leggere Love Song for a Vampire come un romanzo sul vampiro in tutte le sue mille e più sfaccettature. Fanno da cornice le splendide citazioni scelte dall’autrice stessa e aiuta la lettura, allegerendola e rendendola ancora più piacevole, la divisione in piccoli capitoli.
Più che un saggio, Gabriella Giliberti ha scritto un’epopea sulla figura del vampiro e sulla sua evoluzione, anzi, mi sento di dire una navigazione nell’universo cinematografico. Ha reso immortale una creatura che si presenta come immortale, ma che è sempre ad un passo dalla morte stessa.
La recensione si conclude con una video intervista a Gabriella Giliberti pubblicata sul canale youtube de La Strega in Biblioteca.
Di Love song for a vampire parla anche Letteratura Horror:
Il primo è un titolo davvero imperdibile per gli storici dell’horror e per chi ama i vampire movie. Si tratta di Love Song for a Vampire – Etologia del vampiro da F. W. Murnau a Taika Waititi di Gabriella Giliberti. Un saggio pop sull’evoluzione del vampiro al cinema e in tv. Un viaggio lungo i decenni. Dal mito all’icona cinematografica passando per il folklore, alla scoperta del cambiamento del vampiro, attraverso i film che hanno fatto la storia. Come metafora perfetta per tracciare un percorso evolutivo [ed involutivo] dell’essere umano, dove non sempre i mostri hanno zanne ed odorano di morte. I mostri sono porte verso un mondo che sfugge alla dittatura del normale. Sono un altrove affascinante, un richiamo lontano, una mano che agguanta la nostra gola, e se in un primo momento pensiamo che ci stiano strangolando in realtà ci impongono di respirare in un altro modo, semplicemente nostro. E tra tutti i mostri, il Vampiro è quello che eternamente si rinnova con maggior furore nell’immaginario collettivo, che di epoca in epoca mantiene viva la nostra capacità di meravigliarci e disturbarci attraverso il suo legame indissolubile con l’immortalità, il sangue e l’amore.
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