In un articolo pubblicato su Left, Fabrizio Moscato riflette sulle disuguaglianze economiche e culturali all’interno della nostra società discutendo gli effetti della scarsa mobilità sociale da esse prodotta.
La democrazia si fonda sul principio di uguaglianza, cioè sul riconoscimento a ognuno di uguali diritti e doveri. Tuttavia questa enunciazione formale non determina una reale parità fra cittadini per l’intervento di altri elementi ostativi, come il diverso ceto di provenienza. È evidente infatti come a fronte di un diritto uguale per tutti, possano intervenire fattori esterni capaci di condizionarne il godimento: così laddove è riconosciuto formalmente a tutti il diritto allo studio, sussistono differenze nelle reali possibilità di goderne in uguale misura tra chi ha un reddito o un patrimonio tale da poter impegnare tempo e risorse nella propria formazione e chi invece questa possibilità non ce l’ha, stretto dalla necessità di percepire un reddito o alleggerire il peso del proprio sostentamento sulle spalle della famiglia di provenienza.
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