Su Europeana Grażyna Piotrowicz rievoca una delle prime spedizioni scientifiche in Siberia, condotta nel 1914 nella regione di Nadamurski dall’etnologo e antropologo polacco Stanisław Poniatowski (1884-1945). L’articolo è corredato da una ricca galleria fotografica di materiali raccolti durante la spedizione.
Il viaggio – sponsorizzato dall’Università di Oxford, dal Pennsylvania Museum, dalla Smithsonian Institution e dall’Accademia Russa delle Scienze – iniziò il 10 maggio 1914 e la ricerca si concentrò sullo studio dei popoli di Tunguska, di Olcz, Gilak, Oroczon e Nanaj. Poniatowski arrivò nel villaggio di Sakaczialan a metà giugno, accompagnato da otto assistenti.
In addition to anthropometric measurements and photographic documentation, the researchers collected information about the spiritual and material culture of the indeginous people. This resulted in notes about the daily struggles of the Golds and Oroczons people living along the Amur river, environmental difficulties and descriptions of beliefs, holidays, games and other manifestations of social life.
Poniatowski durante la spedizione raccolse molti oggetti e opere d’arte siberiana, ma il suo lavoro venne interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale e la sua collezione venne a lungo sottovalutata.
The collection of Stanisław Poniatowski holds a special place in the collection of the Archives of the Polish Ethnological Society. The materials collected during the Siberian expedition were transported to Poland with great difficulty, together with the rest of the scholar’s legacy. They have been preserved in good condition for over a century, despite both world wars and changes in the location of the Archives of the Polish Ethnological Society.
La collezione, conservata negli archivi della Società Etnologica Polacca, comprende fotografie, pellicole fotografiche e lastre di vetro, materiale di grande importanza per documentare un mondo e una cultura che non esistono più. Ci sono anche i diari della spedizione, corredati da disegni e appunti dell’etnologo.
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