Su suggerimento di @Alexander Thorkel e @Dolores
Andrea Cauti racconta su Agi.it la storia di Leone Jacovacci,
[…] un pugile mulatto che non aveva rivali nel Vecchio continente, che parlava perfettamente quattro lingue, che era il beniamino del pubblico di mezza Europa. Che era italiano, romano, e che nessuno ricorda perché Mussolini decise di cancellare la sua impresa sportiva nel nome dell’italianità.
Immagine da Wikimedia Commons
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