Un articolo di Atlas Obscura descrive alcuni peculiari aspetti della vita di Shannon Hovey, un subacqueo altofondalista.
L’articolo spiega che il mondo, e in particolare l’industria petrolifera, necessita di subacquee commerciali come Hovey in grado di raggiungere i fondali marini ed eseguire delicate manovre per costruire, mantenere o disassemblare pozzi petroliferi offshore e pipelines, girare valvole, stringere bulloni e lavorare nei pressi di dispositivi antieruzione, tutte operazioni che veicoli manovrati da remoto non sono in grado di eseguire.
Esperimenti svolti negli anni ’30 hanno dimostrato che dopo un certo periodo di tempo ad alta pressione, i corpi dei subacquei si saturano completamente di gas inerte e sono in grado di rimanere a quella pressione indefinitamente, purché il processo di decompressione finale sia sufficientemente lungo.
A partire dal 1964 è stata dimostrata l’enorme potenzialità commerciale del subacqueo altofondalista, dal momento che esso è in grado di muoversi tra il suo alloggio pressurizzato e il fondale senza sottoporsi ad ogni emersione al lunghissimo processo di decompressione. Questo a scapito della qualità della vita, dal momento che per tutta la durata del lavoro è costretto a vivere isolato dal mondo esterno e dalle loro famiglie con la sola presenza del resto della squadra in cui opera.
Immagine da Wikimedia.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.