Su suggerimento di @kS.
Lauren Kaljur racconta su Arctic Deeply le difficoltà con l’alcol dei nenezi, una popolazione samoieda della Russia artica, perlopiù cacciatori e allevatori di renne. La diffusione dell’alcolismo tra i nenezi sarebbe legata al loro approccio tradizionale al consumo di bevande alcoliche, basato sul principio “prima lo bevi tutto, più tempo ti rimane dopo”. Un approccio che potrebbe essere adattativo nel contesto della vita nomade, ma che risulta disastroso in quello, nuovo, dei villaggi dove gli alcolici sono sempre disponibili. A questo si aggiunge il sospetto verso il trattamento dei problemi di salute mentale, in particolare della depressione.
“For a long time in Russia, it was not deemed necessary to undergo highly specialized treatment for mental diseases like depression,” Sumarokov wrote in an article for the International Journal of Circumpolar Health on alcohol and suicide in the Nenets Autonomous Okrug and Arkhangelsk Oblast. As a result, mental illness can often go undiagnosed. “Depression is not something people talk about; it is seen as a weakness that should be concealed.”
Immagine da Wikimedia.
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