A cura di @conchita.
Uno studio pubblicato su “Nature Communications” e ripreso da Le Scienze ricalcola le stime, precedentemente troppo ottimistiche, sulla distruzione di foresta amazzonica dovuta all’attività mineraria, prevalentemente di ricerca di ferro e bauxite, in Brasile.
Il 90 per cento dei nuovi scavi è avvenuto al di fuori delle concessioni governative: i confini geografici stabiliti sono stati spostati in avanti anche di 70 chilometri, e l’area disboscata illecitamente è ben 12 volte più vasta di quella disboscata legalmente.
Questa situazione drammatica è anche il frutto di un vuoto legislativo. Gli autori sottolineano infatti che quando le industrie ottengono una concessione per l’estrazione mineraria, non sono obbligate a rendere conto dei danni che le loro operazioni possono causare al di fuori del sito.
Qui invece un video che mostra un’altra faccia del disboscamento illegale, questa volta in Perù: la cattura di animali selvatici per fini turistici e per la vendita come animali da compagnia.
Immagine da pixabay.
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