Un articolo di The Drive, firmato da Thomas Newdick, informa sull’aggiornamento nei sistemi di difesa delle corvette di classe Visby della marina militare svedese.
Spesso la difesa europea viene vista come dipendente da quella statunitense, ma in realtà in molti campi le industrie europee producono sistemi d’arma estremamente avanzati e spesso superiori alle controparti americane, tenendo conto dei costi e delle differenti necessità operative. La corvette Visby sono un esempio poco conosciuto al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori dell’ottima industria militare svedese, con cui si può dire che gli scandinavi siano riusciti vent’anni fa a centrare in un colpo solo due obiettivi: un vascello con caratteristiche stealth avanzate, una tecnologia che permette di diminuire la propria evidenza all’osservazione nemica, e un’operatività contro costa, risultati decenni dopo due mezzi disastri per la marina statunitense, i cacciatorpedinieri di classe Zumwalt ed i battelli LCS.
Una panoramica del progetto è presente sul sito Naval Post in cui si evidenzia uno dei pochi punti deboli di queste potenti e flessibili navi:
“the limited AAW capabilities of these ships make them vulnerable to air threats”
Con questo ultimo aggiornamento le Visby, corvette leggere veloci e manovrabilissime grazie alla propulsione a getto, acquistano finalmente capacità di difesa aerea autonoma, integrando un pacchetto con potenziale elevatissimo che, con dislocamento e costo di produzione ridotto, permette loro di svolgere attività di cacciamine, caccia sottomarini, difesa costiera, contromisure elettroniche, lanciasiluri. scorta veloce. Il tutto mantenendo una traccia radar “similar to the radar cross-section of a small buoy, which is quite fascinating, […] The echo would sometimes almost disappear”.
Foto in dettaglio delle Visby sono visibili anche sul sito Seaforces.
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