A cura di @cocomeraio.

Come è noto la Treccani ha inserito nel proprio vocabolario il neologismo Sarrismo:

La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; per estensione, l’interpretazione della personalità di Sarri come espressione sanguigna dell’anima popolare della città di Napoli e del suo tifo.

Ma oltre a questo il Sarrismo si è anche caricato di altri significati in senso populista, non solo il riscatto del sud, ma anche la Bellezza contro la (pre)potenza, l’Onestà contro il Palazzo,  il Popolo contro il Capitalismo, con il paragone sempre meno ironico tra Sarri e Che Guevara.

Questa trasfigurazione ideologica come denunciano Fabrizio D’Esposito sul Fatto Quotidiano e soprattutto Vittorio Zambardino sul Napolista, è stata portata avanti da alcuni giornalisti e scrittori che probabilmente hanno guadagnato lettori, ascoltatori e spettatori. Ça va sans dire che il passaggio di Sarri alla Juventus rende palese l’impostura del calcio pulito contro il calcio sporco.

È stata una sporca operazione ideologica di massa, alla quale Napoli ha abboccato, e averla protratta fino a ieri dimostra che il veleno a Napoli si vende a poco prezzo e piace a molti … Insomma, signori delle Opinioni, lo farete ancora? O la lezione è bastata?  Possiamo diventare una città civile, adesso?