A cura di @Luis Burgos.
È una tendenza ormai conclamata il fatto che l’alleanza di opposizione, Mesa di Unità Democratica, sia avanti sui sondaggi sul Partito Socialista Unito Venezuelano, il cui vantaggio prende ormai forme di vetta incolmabile che raggiunge i 20 punti percentuali, ma non è detta l’ultima parola.
Nonostante il consistente vantaggio iniziale non è ancora assicurato il successo delle opposizioni: le rilevazioni demoscopiche segnalano infatti la presenza di un’importante percentuale di indecisi, composta per la maggior parte da elettori che vengono definiti chavisti delusi da Maduro [ES]: persino gli elettori più convinti e gli attivisti dei movimenti sociali sono fortemente scontenti dell’amministrazione del Presidente Nicolás Maduro, che è visto come un incapace che vive dell’immagine del carismatico leader della Rivoluzione Bolivariana, il defunto Hugo Chavez.
Il passaggio all’opposizione di questa fetta di elettorato però non è assicurato, perchè negli ultimi tempi l’opposizione si è fatta sempre più dura e le potreste violente degli anni scorsi non sono state gradite dalla maggioranza degli elettori: l’immagine negativa dell’opposizione potrebbe giovare al presidente in carica.
La radicalizzazione dell’opposizione ha inoltre determinato l’uscita della sua ala sinistra [ES], e la presenza di una nuova coalizione di partiti contrari al governo potrebbe garantire la maggioranza dei consensi all’Alleanza principale nei distretti uninominali del Paese, che eleggono i due terzi dei seggi.
Segnaliamo anche un riassunto della situazione da The Guardian.
Immagine da Wikimedia Commons.
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