A cura di @paolocrosetto.
Un articolo dell’economist riporta i risultati di un paper sul Journal of Cultural Economics che ha stimato la circolazione di cibi etnici nei ristoranti dei principali paesi del mondo.
L’idea è semplice: con dati da tripadvisor e dati di vendita di vari prodotti (e con un lavoro mostruoso) l’autore ha calcolato il valore del cibo mangiato in ciascun paese, e l’ha diviso per il paese di provenienza della ricetta / tipo di cibo. Se un paese mangia più cibo straniero di quanto gli stranieri mangino cibo di quel paese a casa, loro, allora è un importatore netto di cucine estere; altrimenti, è un esportatore netto.
Gli USA sono il più grande importatore netto di cibo “etnico” — mangiano i piatti più disparati e, se si escludono i fast food, nessuno nel resto del mondo mangia in ristoranti americani. E per una volta, l’Italia è prima – primissima. Certo la pasta delle catene straniere e Pizza Hut contano come ‘italiani’ — ma il primato rimane.
Ciliegina sulla torta, i francesi non sono secondi ma languono nelle parti centrali della classifica.
Immagine di apertura via Wikipedia.
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