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Mario Giacomelli: sotto la pelle del reale

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Mario Giacomelli si distingue come un fotografo italiano dal carattere singolare e innovativo. La sua pratica fotografica va oltre la semplice riproduzione del visibile, mirando a un’interpretazione metafisica della realtà e a una profonda riflessione sulla condizione umana nel mondo.

Riconosciuto come una delle figure più originali nella storia della fotografia italiana del secolo scorso, fu tra i primi fotografi italiani le cui opere vennero acquisite dal MoMA di New York nel 1964.

L’articolo di Corrado Benigni pubblicato su DoppioZero esplora la figura di Giacomelli, mettendo in luce la sua visione anticonformista e la sua capacità di superare la fotografia come mero strumento di rappresentazione per approdare a un significato più profondo e interpretativo. Evidenzia il suo profondo legame con la poesia, che funse da catalizzatore e fonte d’ispirazione per molte delle sue creazioni. Analizza inoltre la sua singolare esplorazione del paesaggio marchigiano, che nelle sue mani si trasforma in un veicolo per indagare la materia e l’astrazione.

In occasione del centenario della sua nascita, avvenuto il 1° agosto 1925, Milano e Roma ospitano due mostre parallele dedicate a Giacomelli. Queste esposizioni sottolineano il dialogo che Giacomelli ha intrapreso con altre forme espressive e discipline, come la poesia e le arti visive, che hanno profondamente influenzato la sua produzione artistica.

Le mostre saranno visitabili fino al 7 settembre 2025 a Milano e fino al 3 agosto 2025 a Roma.


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