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Milei.

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Circa un anno e mezzo fa in Argentina si è insediato il presidente Javier Milei.

L’Argentina, il paese che è stato chiamato a governare, è stato caratterizzato da una certa tendenza a dichiarare default: 9 da quando riuscì ad ottenere l’indipendenza dalla Spagna, e ben 6 volte nel periodo di meno di mezzo secolo compreso tra il 1976 e il 2020, riuscendo a divenire così uno dei paesi leader nella storia del mondo contemporaneo ad essersi ridotto più volte in una simile situazione, con anche numerosi episodi di iper inflazione tra un default e l’altro.

Furono proprio i ripetuti default a spingere Milei a decidere da giovane ad iscriversi ad economia. Dopo la laurea ebbe una rispettabile carriera accademica, nella quale esordì con delle prese di posizione che oggi ci appare sorprendente siano state sostenute da lui, ovvero sostenendo il keynesismo.

Fu solo con il passare del tempo e il proseguire delle pessime condizioni argentine che Milei si spostò su tesi sempre più liberiste, finendo per abbracciare le sue ben note attuali tesi radicali, per propagandare le quali non ha esitato per anni ad utilizzare sistemi comunicativi eterodossi spesso ben oltre l’intrattenimento spazzatura, tali sistemi discutibili gli hanno permesso di conseguire una crescente notorietà presso l’opinione pubblica argentina che lo ha eletto alla presidenza nel 2023.

Una volta eletto, pur non facendo nessun tentativo di implementare le sue proposte più estreme, proposte forse fatte al solo scopo di far parlare di sé, ha imposto una politica fatta di tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni, forse pensando in futuro anche alla dollarizzazione dell’Argentina.

Le politiche di Milei hanno consentito di ridurre drasticamente l’inflazione rispetto a prima del suo insediamento, anche se nei primi mesi del suo mandato si è verificato un aumento della stessa, in parallelo a ciò si è verificata prima un’aumento della percentuale della popolazione sotto la fascia di povertà che si è poi ridotta a una percentuale inferiore a quella preesistente il suo insediamento.

Un video, molto critico verso Milei, del canale Starting Finance narra le vicende personali e politiche dell’attuale presidente argentino.

Fa il punto dei risultati delle politiche del presidente argentino anche un breve articolo di Reuters che pure non nasconde che prima del brusco miglioramento dell’ultimo anno i primi sei mesi della presidenza di Milei siano stati caratterizzati da un peggioramento.

Fornisce invece un po’ di dati statistici sull’inflazione in Argentina la pagina Trading economics: qui si può vedere un grafico, elaborato sulla base di dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica e Censimenti (INDEC), secondo cui l’attuale inflazione argentina pur essendo ancora elevatissimo se paragonato a ciò a cui siamo abituati in Europa si è ridotto notevolmente al punto che nel Maggio 2025, ultimo mese per cui sono disponibili i dati, si sia registrata la più bassa soglia di inflazione dal Marzo 2021.


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