Su suggerimento di @Freccia.
Lo storico Paolo Luca Bernardini ha pubblicato sul sito del Corriere della Sera una risposta molto critica a un lungo articolo del suo collega tedesco Christoph Dipper dal titolo La storia contemporanea in Italia vista dalla Germania. In questo discusso articolo, inizialmente pubblicato in tedesco, Dipper espone le difficoltà da lui riscontrate nelle università italiane, per poi concentrarsi su alcuni difetti che vede nella ricerca storica sulla contemporaneità così come viene condotta in Italia. Tra questi diffetti, Dipper indica la bassa qualità delle pubblicazioni, la scarsa attenzione dedicata ai temi più recenti rispetto a quelli del fascismo e dell’Italia post-bellica, e un diffuso localismo.
A queste considerazioni Bernardini ha risposto con toni dichiaratamente aspri, avanzando anche il sospetto di un movente politico per le critiche mosse da Dipper.
Personalmente, non tollero nessun paternalismo, e meno che mai critiche prive di fondamento. Le assicuro che il mio curriculum e quello di tanti, tantissimi studiosi italiani, è quanto di meno provinciale esista, e non è paragonabile al suo. Ha perso, caro professore, una bella occasione per star zitto. Se poi agisce eterodiretto, per ribadire una superiorità culturale tedesca in un contesto di UE del tutto periclitante, e di egemonia politica franco-tedesca in discussione (che necessita dunque anche di legittimazioni in altre sfere, extra-politiche, extra-economiche), si faccia eleggere al Parlamento Europeo il prossimo maggio, e racconti queste banalità nell’aula di Strasburgo.
Immagine da Wikimedia.
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