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Mostre virtuali generate dall’algoritmo

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Su segnalazione di f2a, per la consueta piccola dose di novità sul mondo dell’arte da gustare con la colazione domenicale, parliamo oggi di un articolo apparso sul blog Didatticarte nel quale Emanuela Pulvirenti presenta Digital Curator, un generatore di mostre virtuali basato sull’intelligenza artificiale.

Si tratta di un algoritmo capace di selezionare per tema i dipinti di un archivio di 196.116 opere conservate in 91 musei di Austria, Bavaria, Repubblica Ceca e Slovacchia.

L’applicazione Digital Curator consente di esplorare le collezioni d’arte dei musei dell’Europa centrale per cercare opere d’arte in base a  temi specifici. Gli utenti dell’applicazione possono verificare la frequenza con cui un soggetto è stato rappresentato nel corso dei secoli, visualizzare grafici, disegni o dipinti che lo rappresentano in epoche diverse e confrontare i dati con altri temi.

Così il sito Digital Curator spiega quali sono le caratteristiche del sistema di ricerca:

Il Digital Curator offre una visione quantitativa della storia culturale basata sulla frequenza di simboli e temi iconografici in molti manufatti, non su un’osservazione dettagliata dei singoli oggetti. Questa visione a distanza può essere particolarmente utile se il nostro interesse è rivolto a esplorare un genere, piuttosto che un’opera specifica, per comprendere le condizioni sociali complessive, piuttosto che la vita di un particolare artista, o per interpretare la situazione politica complessiva, piuttosto che le opinioni dell’autore selezionato.

L’autrice di Didatticarte prova a testare il sistema per vedere come funziona e per confrontarlo con altri sistemi di ricerca che aveva analizzato in articoli precedenti. Nonostante alcuni difetti di riconoscimeno, secondo Emanuela Pulvirenti questo strumento è abbastanza interessante, perlomeno a fini didattici.

E tuttavia questo strumento rimane senz’altro interessante, specialmente per scopi didattici. Selezionare gli elementi e osservare la loro occorrenza temporale è un esercizio formidabile per ricostruire quel profondo legame tra l’arte e la storia, tra la cultura e la società. Una capacità che riesce – per il momento – a renderci un po’ più intelligenti delle macchine.

Qualche esempio di collezione generata con Digital Curator: Anatre, Paesaggi con castello.


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