A cura di @Ippolito stefanoforo.
A conti fatti, è un po’ come se Napoli fosse il campo Rom d’Italia. Uno spazio circoscritto ai confini della civiltà occidentale, nel quale ci si arrangia tutti i giorni, mentre si suona a mani nude, e si canta notte e dì. In altre parole, Napoli è uno stato di eccezione, nel senso di un luogo in cui le regole che valgono per tutti gli altri sono sospese fino a data da destinarsi.
Un editoriale di Gennaro Ascione su Rivista Studio si domanda cosa sia la Napoli di oggi e la sua immagine di “eccezione” rispetto le regole e la normalità del resto d’Italia non serva a giustificare problemi, individui e processi incapaci di esprimersi diversamente.
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