A cura di @namelotron.
In un articolo apparso su “Osservatorio Balcani e Caucaso”, il ricercatore Nicola Pedrazzi approfondisce il caso dei 20 migranti di nave Diciotti che avrebbero dovuto essere accolti dall’Albania per mostrare come il presunto accordo tra i due governi non ci sia mai stato.
Primo: diversamente da quanto si è detto e scritto, nessuna delle persone scese dalla nave Diciotti la notte tra il 25 e il 26 agosto 2018 è mai arrivata su suolo albanese. Secondo: diversamente da quanto si è detto e scritto, né il governo italiano né il governo albanese hanno mai lavorato al trasferimento in Albania di una quota di quello sbarco. Un’opzione inedita e controversa, ma in linea teorica perseguibile, qualora si fosse proceduto a verificare la disponibilità dei singoli cittadini eritrei a presentare la propria domanda di asilo in Albania. Un tentativo che non è mai stato fatto.
Nella ricostruzione giornalistica, il caso rappresenta una dimostrazione del ruolo degli apparati di comunicazione dei ministri e della loro capacità di condizionare il dibattito pubblico.
Nella sua dimensione italo-albanese, il caso Diciotti ha combinato tre strati di fake news: giuridica, politica e umana. Un rancido mix di mistificazioni venduto online anche dalla Farnesina […]. È importante dirlo: sulla nave Diciotti non hanno preso accordi due paesi amici, ma due staff di comunicazione. Concordando timing e contenuti delle loro uscite, i social media manager di Matteo Salvini, Edi Rama e dei loro accoliti ci hanno preso per la collottola e ci hanno chiuso nella vasca delle palline […] a parlare di niente.
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