su suggerimento di @Yoghi
Lo scrittore Malcom Harris spiega in un articolo per il Washington Post la difficile relazione tra impiegati della generazione millennial e i loro datori di lavoro, in particolare nel settore della sicurezza nazionale negli USA, partendo dai casi di Reality Winner, Chelsea Manning ed Edward Snowden.
I millennial, cioè i nati all’incirca negli ultimi due decenni del secolo scorso, sarebbero impiegati meno fedeli, cittadini meno orgogliosi del proprio paese e, in generale, lavoratori animati da un idealismo individualista che, spiega Harris, li renderebbe più pronti a sfruttare lo strumento dei leaks in risposta ad ambienti di lavoro che richiedono compromessi di ordine morale.
Immagine da Wikimedia.
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