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Perché l’Italia è in salute (e l’Ue vaneggia)

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Su segnalazione di @Jack O’Been.

L’analisi dell’editorialista Guido Salerno Aletta per startmag/MilanoFinanza

Nessuno si prende la briga di leggere i dati, neppure quelli riassuntivi della bilancia dei pagamenti e della posizione finanziaria netta sull’estero. E neppure si guarda alla enorme formazione di risparmio interno, cui fa da contraltare il crollo del credito. Si cresce poco, ma si è sempre meno indebitati, imprese e famiglie. Si investe poco. Il risparmio primario del bilancio pubblico, poi, drena risorse dall’economia reale, ininterrottamente dal 1992 e con la sola eccezione del biennio nero 2009-2010: solo tra il 2017 e quest’anno sono stati 56,4 miliardi di euro.

Immagine di apertura via Flickr.


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