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Perché un cicchetto salutare non esiste [EN]

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Il notiziario della Anglia Ruskin University riporta i risultati di uno studio fatto sul database UK Biobank che indaga il rapporto tra bevande alcooliche e malattie cardiovascolari.

Dr Schutte’s research, published in the journal Clinical Nutrition, followed the UK Biobank participants over an average of seven years and found that low-level consumption of beer, cider and spirits was associated with an increased risk of cardiovascular events, coronary heart disease, cerebrovascular disease such as stroke, cancer, and overall mortality.

Secondo lo studio, pubblicato a settembre 2021, anche bere una quantità di alcool al di sotto dei limiti consigliati dal servizio sanitario nazionale britannico ha effetti deleteri (modesti) sulla salute vascolare, con una eccezione: il vino.

Wine associated with a reduced risk for overall CV events (0.92, 0.86–0.98) and ischemic heart disease (0.75, 0.67–0.84)

Al momento il sistema sanitario britannico consiglia di non superare il consumo di 14 unità di alcol la settimana, che equivalgono a circa 7 pinte di birra di gradazione media, o 9 bicchieri (125 ml) di vino rosso.

I risultati confermano quelli già riportati in precedenza, così come l’interpretazione che ne danno i ricercatori, ovvero che il motivo dell’effetto protettivo del vino, sotto le sue varie forme, è il suo contenuto di polifenoli e sostanze antiossidanti. Tale effetto sarebbe riscontrabile anche nel vino analcolico.

 


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