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Politica estera e interna per me pari sono [EN]

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Su suggerimento di @Fhtagn! e @Redhorn Lofgeornost

Bernie Sanders ha viaggiato molto all’estero cercando ogni volta di creare relazioni diplomatiche e di modificare l’immagine che all’estero ci si è fatti della politica estera statunitense. In questo articolo si parla di quello che Sanders ha cercato di ottenere a Cuba, in Afghanistan, in Sudafrica o in Messico.
Ma soprattutto si cerca di spiegare la sua particolare posizione a proposito della linea che divide la politica interna dalla politica estera: una tale linea non esiste. Gli sforzi che Sanders fa per migliorare l’approccio che gli Stati Uniti tengono con gli altri paesi sono dunque indistinguibili da quello che si può fare per modificare gli affari interni.
Senza contare un ultimo punto a proposito dei viaggi all’estero:

As he crisscrossed the globe, Sanders has shown an interest in learning from other societies’ experiments and successes. In 1994, he traveled with a U.S. delegation that included his now-presidential rival Hillary Clinton to see Nelson Mandela sworn in as president of South Africa. Sanders suggested that America would do well to find lessons in the country’s effort to remake itself as a Democratic society. “What has happened in South Africa over the last three to four years really is in many ways a beacon of hope for people throughout the entire world,” Sanders said, according to an Associated Press report. “We have much to learn from their struggle,” he added.

Non riporta fatti nuovi, ma contiene una buona analisi del successo fin qui riportato da Bernie Sanders questo articolo dal blog “gli Immoderati”.

Questo articolo fa parte dello speciale di hookii per le primarie USA.

Immagine by Jake Bucci [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons


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