Il linguaggio e la scrittura sono attività eminentemente umane. La loro culla è evidentemente nel cervello dell’homo sapiens, ma quando e come sono nati? La neuroarcheologia, spiega Il Tascabile, prova a rispondere a questa domanda.
È stato l’essere umano ad avere fatto quel salto evolutivo che lo ha reso capace di leggere e scrivere o è stato il linguaggio scritto a essersi evoluto in un certo modo adattandosi alle facoltà degli umani? Per quanto scrittura e lettura ci possano sembrare caratteristiche uniche della nostra specie – non conosciamo nessun altro animale che le possegga spontaneamente, nemmeno in maniera rudimentale – è però un fatto scientifico assodato che nel nostro cervello non esistano strutture specificamente deputate a processare il linguaggio scritto, al contrario di quello parlato.
Cinquemila anni fa, epoca a cui risalgono i ritrovamenti delle prime forme di scrittura, il nostro cervello era molto simile a quello attuale e da allora è passato troppo poco tempo perchè possano essere intervenuti cambiamenti strutturali – e un conseguente cambiamento funzionale – tali da portare alla scrittura.
Il nostro cervello non è strutturalmente ottimizzato per la scrittura e la lettura, non lo era all’epoca della nascita della scrittura e non sembra esserlo neanche oggi.
Per il linguaggio orale non è così, in quanto questo è frutto dell’evoluzione darwiniana, che privilegia le mutazioni che provocano cambiamenti comportamentali vantaggiosi.
Nel caso del linguaggio parlato, questo mutamento biologico sarebbe avvenuto già in epoche piuttosto remote, forse addirittura in Homo erectus e sarebbe passato poi, affinandosi, nei suoi discendenti, noi sapiens, ma anche probabilmente neanderthal e Homo heidelbergensis.
Le teorie elaborate sino ad oggi non hanno il supporto di prove dirette, ma il lavoro dei neuroscienziati, le loro controversie e i dibattiti nell’ambito della neuroarcheologia, alcuni dei quali evidenziati nell’articolo, contribuiscono ad arricchire le nostre conoscenze sulle origini delle funzioni cognitive e sui progressi culturali dell’essere umano.
Immagine da wikipedia.org : Lineare B
La lineare B è una scrittura sillabica che è stata utilizzata per scrivere il greco miceneo, la prima forma attestata del greco. La scrittura precede l’alfabeto greco di diversi secoli. La lineare B è composta da circa 87 segni sillabici e oltre 100 segni ideografici.
A cura di @uqbal e @Kenmare
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