Nel suo canale Youtube Ciao Internet, Matteo Flora racconta quattro storie di “vittime” dell’AI.
Vengono raccontate, con uno stile narrativo intenso e riflessivo, quattro brevi storie drammatiche — Martina, Filippo, Claudio e Simone — in cui l’intervento invisibile dell’intelligenza artificiale ha avuto conseguenze fatali. Le storie illustrano come decisioni cruciali, apparentemente umane, siano ormai frequentemente prese da algoritmi: un’auto in autopilot devia e investe Martina; un sistema di triage ospedaliero sottovaluta i sintomi di Filippo; un algoritmo di scoring spinge Claudio alla disperazione; una ricetta generata da AI causa la morte di Alice, amica di Simone.
Il punto centrale dell’intervento è sottolineare che l’intelligenza artificiale è già parte integrante della nostra quotidianità, spesso in maniera invisibile e senza consapevolezza degli utenti. Non si tratta solo di “usare” l’AI, ma di vivere in un mondo permeato da decisioni algoritmiche, il che pone enormi sfide etiche, legali e pratiche. In particolare, il discorso è rivolto ai giuristi, chiamati a riconoscere, interpretare e regolare un mondo dove l’AI prende decisioni senza che ne siano sempre evidenti i limiti, i bias o le responsabilità.
La consumerizzazione dell’AI — ossia il suo abbattimento di costi e la facilità di accesso — ha accelerato la diffusione incontrollata di strumenti basati su machine learning, spesso implementati senza un’adeguata supervisione o comprensione. Per questo, conoscere a fondo l’AI non è più un’opzione tecnica, ma una necessità ontologica per chiunque si occupi di diritto, rischiando altrimenti di non comprendere più a fondo la realtà che si deve mediare e regolare.
Il video è parte della relazione del Convegno all’Ordine degli Avvocati di Milano del 9 Marzo 2025 (qui la relazione completa)
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