Sanremo. Per la maggior parte degli italiani, Sanremo è sinonimo di Festival della Canzone.
Al Festival “Nazional-Popolare” per eccellenza hanno partecipato negli anni moltissimi cantanti che si sono esibiti da soli, con le loro band o con dei musicisti professionisti di supporto.
Ma quanti sono i musicisti non professionisti a poter dire “Ho suonato al Festival di Sanremo”?
Nel 2017 Vice, nell’articolo Quella volta che sono finito a suonare ‘per caso’ al Festival di Sanremo ha raccontato la storia di Valerio Venturi, musicista per passione che nel 2001 ha suonato sul palco del più famoso Festival d’Italia.
Era l’edizione del 2001 di Sanremo. I conduttori erano Enrico Papi e Raffaella Carrà, che dopo il Festival furono criticati dalla moglie del Presidente Ciampi per la loro eccessiva volgarità. Tra gli artisti invece spiccavano i Sottotono di Tormento, i Gazosa di “www mi piaci tu”, Gigi d’Alessio e soprattutto Elisa, che avrebbe vinto il Festival con “Luce.”
[…]Tra gli ospiti invece c’erano Russel Crowe, Antonio Banderas, Faith Hill, Eminem, Anastacia, i Placebo e Ricky Martin. C’era Brian Molko che fece una cosa molto punk e spaccò una chitarra contro un amplificatore. C’era Megan Gale, allora sulla cresta dell’onda per gli spot della Omnitel. E poi c’era appunto Ronan Keating, ex leader dei Boyzone.
Nato e cresciuto a Sanremo, Venturi, che all’epoca studiava all’università a Milano, come molti altri studenti nel tempo libero suonava in una band e si esibiva nei locali di associazioni culturali frequentati anche da Angelo Giacobbe, giornalista del Secolo XIX con molti contatti nel mondo della musica.
Fu proprio Giacobbe che, un giorno, chiamò Venturi per dirgli che cercavano una band sostitutiva per supportare Ronan Keating nella sua esibizione. Avrebbero suonato in playback, come usava all’epoca. Insieme a Venturi furono chiamate altre tre persone: il batterista del suo gruppo e due musicisti di una band di cover di canzoni anni ’70 e ’80.
Le prove si svolsero alcuni giorni prima, anche per suonare per finta serve sapere cosa si sta facendo, poi il giorno stabilito entrarono al Teatro Ariston dall’ingresso dove entrano le macchine dei musicisti, solitamente contornate da una folla di persone che spera di vedere i propri idoli.
Quando toccò a loro entrarono e suonarono.
Poi la base finì sfumando—cosa che sarebbe stata impossibile se il pezzo fosse stato davvero suonato dal vivo. Ronan sorrise, scambiò due battute con i conduttori, applausi, uscimmo di scena. Mangiammo al catering del Festival, ricevemmo il nostro compenso, e ce ne andammo a casa.


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