The Post Internazionale ha intervistato Daniela Gelso, impegnata per 12 anni in Africa (Guinea Bissau, Burundi e Costa d’Avorio) come Project Manager per varie ONG europee.
Gelso si dice amareggiata per quanto «in questa delicata vicenda, è stato trattato il mondo della solidarietà internazionale, già vittima di una vera e propria campagna di delegittimazione nel nostro Paese». Il quadro che dipinge è quello di un terzo settore spaccato tra (poche) organizzazioni iscritte all’AICS e un sottobosco di onlus “fai da te” prive di controlli, di risultati e di sicurezza per i propri collaboratori:
Se ci atteniamo ai fatti, Silvia è arrivata in Kenya a 23 anni, con un semplice visto turistico che non le consentiva di dedicarsi a nessuna attività di cooperazione internazionale. Neolaureata, inesperta, non aveva all’attivo nessuna esperienza professionale pertinente. Durante la sua permanenza a Chakama, il suo impegno umanitario consisteva semplicemente nel far giocare i bambini del villaggio.
Immagine da Pixabay.
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