Su suggerimento di @Yoghi.
Un articolo di Repubblica racconta le iniziative dei Gruppi artigiani di prontointervento a Roma.
“L’anonima restauratori”. I nuovi gappisti vivono in clandestinità, lavorano sotto copertura come impiegati o liberi professionisti. Sono bande armate di pinze e pennelli, che invece di sabotare, riparano. “Gap” infatti non sta più per “Gruppi di azione patriottica”, ossia la bande partigiane nate su iniziativa del Partito comunista, bensì per “Gruppi artigiani di prontointervento”.
Immagine da pixabay.
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