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Due giorni fa siamo rimasti sconvolti dalla distruzione dei reperti di Ninive da parte dell’ISIS. Alla luce di questi fatti è utile ricordare un esempio sull’importanza della propria cultura per una nazione, difesa anche a costo di una sconfitta militare.
Durante la Guerra di Indipendenza Greca (1821-1833), i Turchi immagazzinarono le loro munizioni e la polvere da sparo all’interno del Partenone. Durante gli anni della Rivoluzione Greca, che si concluse con la fine del dominio Ottomano su Atene, l’Acropoli fu assediata due volte. Una volta dai Greci e una volta dalle forze Ottomane. Durante l’assedio i Greci si trovarono di fronte ad un dilemma: Quando videro che le forze Ottomane assediate avevano intenzione di fondere il piombo nelle colonne del Partenonte per forgiare proiettili, visto che erano a corto di munizioni, offrirono ai Turchi i propri proiettili perché il monumento rimanesse intatto.
In questo saggio di Natalie Fisher, si parla anche di come avvenne l’asportazione dei fregi del Partenone: un atto vandalico o un tentativo di salvarli dalla distruzione?
Immagine tratta da Wikipedia
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