Su suggerimento di @Neoviolence
Intervistato da Gianni Santoro per Repubblica, parla il critico musicale britannico Simon Reynolds, spiegando di come oggi sia diventato difficile, se non addirittura impossibile, pensare a delle sottoculture musicali capaci di sconvolgere radicalmente il nostro tessuto sociale. Di generi ne emergono ancora di nuovi con una certa regolarità, “ma è vero che i giovani oggi non sembrano avere più quella identificazione “fanatica” con i singoli generi. L’amore per la musica e la formazione della propria identità non vanno più di pari passo. L’ascolto è diventato eclettico”.
Immagine da pixabay
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