A cura di @Flavio Pas.
Questa domenica in Svizzera si sono chiuse le urne, alle quali il popolo era stato chiamato per decidere su tre quesiti nazionali e svariate tematiche regionali.
Lo scarso interesse ha comportato una bassa partecipazione.
La prima iniziativa ad esser bocciata è quella “per derrate alimentari sane ed eque“, rifiutata da oltre il 63% dei votanti, l’iniziativa ha superato il 50% in quattro cantoni, tutti romandi.
Analoga sorte per la seconda iniziativa sul tema alimentazione e agricoltura l’iniziativa “per la sovranità alimentare“; rifiutata da oltre il 68% dei votanti, l’iniziativa è stata accettata solo dagli abitanti dei quattro cantoni romandi che hanno appoggiato anche la prima iniziativa.
È stata invece accettata da oltre il 73% della popolazione l’ultima iniziativa federale [1] volta a inserire le piste ciclabili nella costituzione, allo scopo di incentivarne lo sviluppo e la tutela.
A livello cantonale si è votato nei Grigioni per posticipare l’insegnamento di una lingua secondaria (inglese per italofoni e romanci; italiano per i germanofoni), ma il popolo si è espresso in maniera contraria e si è votato a San Gallo per impedire la dissimulazione del volto in luogo pubblico (se questo mette a rischio la pace, sociale o religiosa) volta ad impedire l’uso del burqa.
Le altre votazioni presentavano quesiti più locali e puntuali.
Nel frattempo uno dei sette consiglieri federali, Schneider-Amman (PLR) ha rassegnato le proprie dimissioni, attualmente è a capo del ministero dell’economia.
È quindi partito il solito giro di nomi per la sua successione, in casa PLR, che vede in posizione di favore le donne del partito, logiche di rappresentanza regionale permettendo.
E infine, per chi non ne avesse ancora abbastanza, una brevissima sintesi del lavoro dell’ultimo giorno del Consiglio degli Stati (la camera alta del parlamento) e del Consiglio federale.
[1] In realtà è stata lanciata un’iniziativa ritenuta troppo rigida dal governo che ha risposto con un controprogetto. Il compromesso è piaciuto anche agli iniziativisti che perciò hanno ritirato l’iniziativa e sostenuto il controprogetto del governo.
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