di NedCuttle21(Ulm) • 22 Ago 2018 • 0 commenti •
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A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Secondo un articolo pubblicato su Nature e proposto sul sito Le Scienze, la piena comprensione dei meccanismi alla base dell’imprinting che si verifica nelle cellule immunitarie del nostro organismo quando esse vengono a contatto per la prima volta con un virus influenzale potrebbe in futuro permettere la messa a punto di vaccini più incisivi e perfino offrire ai centri di ricerca il bagaglio di conoscenze indispensabile a realizzarne uno che abbia valenza universale, che sia cioè in grado di garantire all’individuo una protezione ad ampio spettro, e per tutta la vita, dai vari sottotipi del virus – alcuni, come quello del 1918, di cui abbiamo già parlato qui, purtroppo anche in grado di scatenare pandemie.
Su suggerimento di @malsinistrato, un articolo del Post che era passato inosservato qualche giorno fa.
Una lunga, dettagliata e interessante ricostruzione di come vengono prodotti i vaccini antinfluenzali, con digressioni sulla storia dei vaccini, sul caso (poi rivelatosi infondato) dei vaccini antinfluenzali mortali e con una citazione di SuperPippo.
L’influenza: un nemico sottovalutato e sopravvalutato allo stesso tempo. Falcia ogni anno migliaia di vittime, costrette a letto per una settimana, ed in alcuni casi può essere molto pericolosa.
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