È decisamente il momento dei Verdi, in Germania. Due giorni fa persino l’arcigna Corte Costituzionale, quella che stava per bloccare il Recovery Fund, ha emesso una sentenza che in molti considerano una vittoria culturale dei movimenti ambientalisti.
Incolpare l’Unione Europea per i ritardi nella campagna vaccinale contro il coronavirus sarà sempre più difficile. Mentre nel primo trimestre del 2021 sono stati distribuiti nei 27 paesi europei 107 milioni di dosi di vaccino – sono stime recentissime – da qui alla fine di giugno ne arriveranno quasi il triplo, cioè circa 300 milioni di dosi, due terzi dei quali da un produttore che finora si è dimostrato piuttosto rigoroso nelle consegne, Pfizer-BioNTech.
Nei giorni scorsi le istituzioni europee si sono trovate nella scomoda e controintuitiva posizione di dover difendere e attaccare l’azienda farmaceutica AstraZeneca nello stesso esatto momento.
È un problema che conosce benissimo chi ha subito insulti e prese in giro da piccolo o da adolescente: certe cose rimangono addosso, e si concretizzano come profezie autoavveranti.
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