Davide Brullo, su Pangea, intervista Gabriele Del Grande su Dawla, un libro che racconta la storia dello Stato Islamico in Siria attraverso gli occhi di alcuni disertori.
Uno studio (link alternativo) pubblicato a Marzo di quest’anno svela quale visione della società attuata dallo Stato Islamico sia riuscita ad attrarre un numero di donne occidentali senza precedenti nella storia dei proto-stati jihadisti.
Secondo il Ministero della Difesa Russo il leader dello Stato Islamico Abu Bakr al-Baghdadi e una trentina di comandanti dell’IS potrebbero essere stati uccisi nel corso di un raid condotto da aerei russi il 28 maggio scorso nei sobborghi di Raqqa.
In un lungo articolo tradotto sull’internazionale n.1147 e riassunto in tre paragrafi qui, Scott Atran ci spiega perché lo Stato Islamico non è un movimento temporaneo nato dal caos, ma ha radici profonde nella mentalità islamica.
Giuliano Battiston, su Lo Straniero cerca di farci capire motivazioni e finalità dell’ISIS, guardando oltre l’attualità o la biografia dell’enigmatico al-Baghdadi – l’uomo che dal pulpito della grande moschea al-Nuri di Mosul nel luglio 2014 si è autoproclamato Califfo – e concentrandosi piuttosto sulla storia recente, ed in particolare su quella di due uomini la cui vita è stata contraddistinta dall’ambizione per il potere e dalla brutalità: Abu Musab al-Zarqawi, il jihadista giordano fondatore di al-Qaeda in Iraq, e Saddam Hussein, il sanguinario dittatore iracheno.
Sul Corriere della Sera è stata pubblicata la traduzione di un’analisi di Amos Oz, che spiega come il “sogno” sionista possa continuare solo a patto di procedere con la soluzione dei due stati.
Uno degli argomenti più sentiti di questi giorni è sicuramente l’islam: fra la ricerca di una maggior comprensione e la paura del diverso, abbiamo raccolto diversi suggerimenti dalle più svariate fonti.
I recenti sviluppi della crisi libica sembrano implicare un ulteriore escalation di violenze in Libia, mentre l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, tenta faticosamente di avviare un dialogo tra le varie fazioni in gioco.
Vice News nel suo ultimo video torna in Libano e ci offre uno spaccato della situazione sul posto dopo l’ascesa dello Stato Islamico e la mobilitazione di Hezbollah.
Aaron Lund fornisce un ottimo profilo dei combattenti del’ IS. L’immagine di un esercito multinazionale e fanatico che può esser trapelata ai media non è del tutto veritiera.
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