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Tar Lazio: l’algoritmo impazzito e le assegnazioni di cattedra ai docenti

Tar Lazio: l’algoritmo impazzito e le assegnazioni di cattedra ai docenti

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In due articoli, uno su Orizzonte Scuola (messaggio sponsorizzato dall’ANIEF) e l’altro su Repubblica si da notizia della sentenza del Tar del Lazio sui ricorsi presentati da due insegnanti pugliesi immessi in ruolo nel milanese invece che nella loro provincia.

I ricorrenti sono solo due tra i migliaia di insegnanti che si lamentarono delle assegnazioni, fatte con criteri di difficile comprensione

Il Tar sostiene che il ministero dell’Istruzione [..] si rese colpevole “di una grave lacuna amministrativa” lasciando il potere decisionale a un algoritmo non controllato da mano umana: “Un metodo orwelliano”, scrivono i giudici, che cozza con la Costituzione e persino con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. “Le procedure informatiche, finanche ove pervengano al loro maggior grado di precisione e addirittura alla perfezione”, si legge nella sentenza, ”non possono mai soppiantare, sostituendola davvero appieno, l’attività cognitiva, acquisitiva e di giudizio che solo un’istruttoria affidata a un funzionario persona fisica è in grado di svolgere”.

La sentenza entra nel merito tecnico affermando che il sistema software è

“confuso, lacunoso, ampolloso, ridondante, elaborato in due linguaggi di programmazione differenti, di cui uno risalente alla preistoria dell’informatica, costruito su dati di input gestiti in maniera sbagliata”

 


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