Settimana scorsa abbiamo ritrovato Vingegaard in lotta con Pogacar ma sui Pirenei lo sloveno ha staccato tutti riprendendosi il posto di favorito n.1. Abbiamo anche perso per ritiro Roglic che contendeva a Evenepoel il gradino più basso del podio.
Girmay ha consolidato il primato nella classifica a punti portandosi a distanza di sicurezza da Philipsen.
Qualche caso di influenza e qualche corridore positivo al Covid hanno seminato un po’ di panico.
Per la terza e ultima settimana di Tour sono previsti tracciati piuttosto vari, con possibilità per una volata e qualche fuga, prima delle Alpi e della crono conclusiva per decidere l’esito della corsa.
– Martedì 16, Gruissan – Nimes (189 km): ultima occasione per un arrivo allo sprint di gruppo.
– Mercoledì 17, St. Paul Trois Chateaux – Superdevoluy (178 km): prima parte di avvicinamento alle montagne e poi tre salite impegnative negli ultimi 40 km.
– Giovedì 18, Gap – Barcelonnette (180 km): tappa nelle Alpi con poca pianura ma senza niente di particolarmente selettivo. Potrebbe essere il giorno della fuga numerosa.
– Venerdì 19, Embrun – Isola 2000 (145 km): tappa alpina breve e concentrata, con tre salitone lunghe e ripide in altura tra i 2000 e i 2800 metri.
– Sabato 20, Nizza – Col de la Couillole (133 km): ultima tappa in linea, ancora più breve e più densa, con 4 Gpm, ma senza mai salire oltre i 1600 metri.
– Domenica 21, Monaco – Nizza (34 km): prova a cronometro individuale lungo la spettacolare “grande corniche” con la salita verso La Turbie e il passaggio dal Col d’Eze. Non sarà una parata e, se i distacchi resteranno contenuti, potrebbe essere decisiva. Comunque un bello scenario panoramico per il primo finale lontano da Parigi.
La capitale ospiterà le Olimpiadi dalla settimana successiva e, per quanto riguarda i professionisti del ciclismo, l’appuntamento è fissato sabato 27 per la prova a cronometro e sabato 3 agosto per la corsa in linea.
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