A cura di @Sakuragi.
Quarta puntata di Traveling Violation, la rubrica sulla NBA dedicata al fallo più fischiato nelle arene americane.
In questo episodio: sono finiti gli incantesimi a Washington, Dallas si conferma la città più europea della NBA, Walker solo tra i calabroni, non si smette mai di pensare al Draft
First step: Mr. Wall goes away (?) from Washington
Il peggiore avvio di stagione, tra quelli non preventivati, è quello dei Wizards che, al momento della scrittura di questo pezzo, si trovano con un record di 6-11. I problemi vengono da lontano, dato che il roster, almeno nei punti chiave, è lo stesso da qualche stagione, tranne la sostituzione di Marcin Gortat con Dwight Howard nel ruolo di centro. Il primo fattore di questa debacle è l’aria che tira nello spogliatoio della Capitol One Arena, da anni considerato uno dei più difficili della lega (celeberrima la scena da far west tra Gilbert Arenas e Javaris Crittenton di nove anni fa (ENG da CBS Sport)). In particolare tra le due stelle della squadra non è mai corso buon sangue ed in questi ultimi mesi le cose non sono migliorate, tanto da arrivare alla recente multa data dalla società a Wall per una lite in allenamento con Beal (ITA da Sky Sport). Il secondo fattore è la difesa, che è la più perforabile della lega con un non lusinghiero defensive rating di 113.6 punti subiti ogni 100 possessi, la cui causa principale sembra essere il poco impegno dei giocatori, poco inclini a sacrificarsi ed a comunicare in campo con compagni che mal sopportano (ITA da Sky Sport). La società sembra essere arrivata alla decisione di premere il pulsante del reset, facendo trapelare la volontà di ascoltare proposte per lo scambio di Wall e Beal, anche se non sarà così facile riuscire a cedere due contratti così pesanti (ENG da ESPN).
Second step: From Ljubjana with Love
Luka Doncic ha prima fatto innamorare l’Europa con le sue prestazioni con la maglia del Real Madrid ed ora lo sta facendo anche in NBA con la maglia dei Mavericks. Gli analisti prima del Draft di quest’anno (in cui è stato scelto con la terza chiamata da Dallas) riconoscevano unanimemente le doti cestistiche del ragazzo, in particolare la sua intelligenza cestistica e la capacità di segnare, ma diversi mettevano in dubbio il suo successo in NBA per il suo atletismo non eccezionale (ENG da Sports Illustrated). Dopo due mesi di prestazioni più che convincenti anche dal punto di vista statistico (19.3 PPG, 6.9 RPG, 4.1 APG con il 45.3% dal campo ed il 38.3% da tre) e con giocate spesso presenti negli highlights di giornata, i dubbi sulla sua efficacia al di là dell’Atlantico sono ormai scomparsi e si fanno sempre più forti le voci sulla sua possibile vittoria del titolo di Rookie dell’Anno. I tifosi di Dallas, inoltre, con Dirk Nowitzki sempre più vicino al ritiro, sperano che la squadra abbia trovato la nuova pietra angolare su cui costruire il proprio futuro (ITA da L’Ultimo Uomo).
Third step: Kemba Crusoe
Kemba Walker questa stagione ha innalzato ancora di più il suo gioco, con il picco statistico della gara poi persa al supplementare contro Philadelphia in cui ha fatto registrare 60 punti con 21/34 dal campo (contro i 59 punti complessivi del resto degli Hornets), segnando così il nuovo record personale e di franchigia. Le statistiche di stagione del n. 15 parlano di 28.8 PPG, 6.4 APG ed il 39.4 da tre punti e, praticamente da solo, sta tenendo viva la lotta per i playoff di Charlotte (ENG da SB Nation). Michael Jordan ed i suoi Hornets dovranno fare di tutto per tenerlo quest’estate, quando sarà free agent, ma per la carriera di Walker forse sarebbe finalmente ora di cambiare aria, per poter puntare più in alto (ENG da SB Nation).
FOUL! Traveling violation: There are some youngsters out there
Negli Stati Uniti non è mai troppo presto per iniziare a parlare della prossima infornata di talenti che entreranno in NBA al Draft successivo. Nella classe 2019 dovrebbero entrare nella lega alcuni prospetti interessanti, tra i quali anche il figlio di Manute Bol, Bol Bol. The Ringer propone già alcune destinazioni che, secondo le analisi dei suoi collaboratori, fornirebbero degli scenari intriganti (ENG da The Ringer).
Extra step – Shaq’s review
Chiudiamo questa puntata in clima da Festa del Ringraziamento, con lo zio Shaquille O’Neal e le sue doti artistiche.
https://www.youtube.com/watch?v=H08DcY1tsUI
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