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Traveling Violation – Tre notizie sulla NBA, più una – #5

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Quinta puntata di Traveling Violation, la rubrica settimanale sulla NBA dedicata al fallo più fischiato nelle arene americane.

In questo episodio: Coach Stevens potrebbe avere troppi ingredienti per cucinare un buon piatto, Hayward ha un problema di contratto, il Jazz non è più di moda, il basket si gioca anche in poltrona.

First step: Celtics Pride (and Prejudice)

I Celtics stanno vivendo un pessimo avvio di stagione. I pronostici li davano come padroni assoluti dell’Est e invece stanno avanzando con un record che, al momento in cui scrivo, è di 11W 10L.

Il problema principale di Boston è l’attacco che al momento si piazza al 27° posto nella NBA per efficacia, con una pessima qualità dei tiri prodotti. (ENG da Sports Illustrated) Già la scorsa stagione, in realtà, l’attacco dei Celtics non creava grandi numeri, però con il ritorno dagli infortuni di Kyrie Irving e di Gordon Hayward ci si aspettava molto di più. I ragazzi guidati da Coach Stevens, infatti, troppo spesso si prendono “long twos” (settimi nella lega per frequenza di questi tiri) in situazioni in cui ci sarebbe ancora tempo per cercare di arrivare ad una scelta di tiro più efficiente. Vengono, inoltre, giocati pochi pick-and-roll (ventiquattresimi nella lega), nonostante la presenza di un giocatore esplosivo come Irving nel roster, ed anche il numero di passaggi a partita, statistica nella quale la squadra allenata da Stevens era sempre tra le migliori, è crollato nella metà bassa della classifica (ENG da The Ringer).

Probabilmente la troppa ricchezza del roster e la necessità di trovare un equilibrio in cui tutti riescano ad avere il giusto numero di minuti e di tiri è causa di questo avvio. La soluzione dovrà trovarla Brad Stevens che, per la prima volta in carriera, non si trova alla guida di un gruppo di “underdogs” da motivare, compito nel quale ha sempre eccelso (due titoli NCAA con Butler ed una finale di Conference NBA con un roster martoriato dagli infortuni), ma che ha a sua disposizione quella che ad inizio stagione era data come la squadra assoluta padrona dell’Est. Riuscirà nel suo non facile compito?

Second step: Hayward, we have a Problem

Gordon Hayward è il simbolo di questo momento di Boston. Dopo il devastante infortunio dell’anno scorso gli serve molto tempo sul parquet per togliersi la ruggine di dosso, ben visibile dalle sue scarse statistiche offensive (10.1 PPG con il 40.0% dal campo ed il 29.2% da tre su 26.7 minuti di media a partita) e dall’essere spesso, in difesa, il bersaglio degli attacchi avversari nei pick-and-roll (ENG da The Ringer).

Il suo stipendio da All-Star ($ 31.2 milioni per il 2018/19) ed il suo attuale rendimento, ben lontano dal suo ruolo previsto da secondo violino di fianco a Kyrie Irving, sembrano al momento un grosso problema per i Celtics, con Brad Stevens che, necessariamente, deve togliere minuti ai giovani in rampa di lancio del roster per darli a lui. Come risolvere la situazione? È meglio aspettare un suo ritorno in condizione o cercare una trade e liberare spazio per Tatum e Brown? (ENG da The Ringer).

Third step: Donovan “Satchmo” Mitchell

Anche a Salt Lake City l’inizio di stagione non è stato di quelli memorabili. Molti si aspettavano una posizione da top 4 ad Ovest, dato che i cambiamenti sono stati pochi rispetto alla stagione positiva appena passata, però al momento i Jazz si attestano su di un record di 10W 12L.

La difesa, piatto forte della casa, è ancora tra le migliori NBA ma concede 107.7 punti su 100 possessi, quasi 5 punti in più rispetto all’anno scorso mentre l’attacco sta faticando più del previsto, con troppe palle perse e troppa lentezza di esecuzione (ENG da The Ringer).

Donovan Mitchell, dopo una clamorosa annata da rookie, sta faticando più del previsto al suo secondo anno. Il tiro non è costante (41.8% dal campo e 29.2% da 3 sino a qui) e cominciano a sorgere dubbi su di lui come prima opzione offensiva. È forse necessario affiancargli un go-to-guy principale perché i Jazz possano diventare definitivamente una contender? (ENG da SB Nation).

FOUL! Traveling violation: National (Couch)ball Association

I tornei di eSports prendono sempre più piede, anche dal punto di vista economico (ed hanno molti fan tra i giocatori NBA, primo fra tutti Hayward). Per cogliere la palla al balzo e prendere la propria fetta di visibilità tra i gamer, NBA e 2K Sports (software house che produce la serie “NBA 2K”) hanno lanciato la 2K League,  partita con un vero e proprio Draft presentato dal Commissioner Adam Silver e le cui franchigie sono direttamente controllate dalle “vere” squadre NBA. (ITA da L’Ultimo Uomo).

Extra step – Shaq’s review

Chiudiamo con la consueta analisi tecnico tattica fatta da Shaquille O’Neal e la sua squadra sulla settimana appena passata di NBA


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